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souplesse pastorale du futur pape au Japon, déjà
par Presbu 2013-10-16 11:13:31
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Notre pape a toujours été passionné par le Japon, et surtout par la survivance d'un catholicisme presque complet: baptêmes, catéchèse. mariages et obdèques géré par des laics dévoués en l'absence otale de prêtres et de contacts avec Rome.
D'où son choix de privilégier la présence pastorale pratique aux chrétiens qui la demandent, plutôt que les exigences de bonne vie aux pécheurs! Notamment: ne pas décevoir ces derniers en les renvoyant, ce qui risque d'en faire des anticléricaux ou des protestants!
C'est ainsi qu'il a été le premier à célébrer un mariage catholique entre deux non baptisés qui souhaitent la bénédiction de Dieu sur leur couple.
voir le blog "settimo cielo":

R. – È una cosa che solo pochi sanno, ma io ho officiato il primo matrimonio tra non cristiani in Giappone. Non è stato semplice ma alla fine ci sono riuscito. Andai dal cardinale di Tokyo, il secondo che abbiamo avuto qui in Giappone. Gli presentai la questione e lui mi disse: “Tutto questo è meraviglioso! Io sono con te. Ma c’è solo un problema: non c’è nessun precedente”. E io: “Beh, allora è venuto il momento di stabilirlo!”. E lui: “È molto difficile, chissà cosa diranno a Roma”. allora gli replicai: “Posso fare una domanda teologica? Noi insegniamo che il matrimonio è un’istituzione che fa parte del progetto di Dio. I non cristiani che si sposano con matrimonio non cristiano sono considerati marito e moglie, e anche se non lo sanno, fanno parte anche loro del progetto di Dio. Perché lasciarli andare in un tempio shinto se il piano di Dio è nella Chiesa? Allora qual è l’obiezione? Un prete può benedire case, macchine e animali, ma non può benedire una coppia che intende sposarsi con rito cristiano? Cos’altro è il matrimonio se non una benedizione di Dio per interposta persona? Noi preti siamo solo la mano che benedice, non quella che giudica”. E il cardinale accettò.
D. – Esistono ancora molti sacerdoti in Giappone che si sentono spiazzati di fronte alla richiesta di nozze da parte di una coppia non cristiana?
R. – Molti sacerdoti mi dicono: “Non so cosa dire ai non cristiani”. Io rispondo: Ma qual è lo scopo di un missionario in un paese dove solo l’uno per cento delle persone è cristiano, se non quello di avvicinare proprio coloro che non credono? Il pericolo è quello di rinchiuderci in un ghetto. L’idea del rifiuto è molto semplice. Basta dire no e ti sei tolto un problema. Mi ricordo che una volta in una cittadina nell’America del Sud c’era un prete molto rigido nella dottrina che si rifiutò di seppellire una persona perché diceva che non era un buon cristiano. Allora la famiglia si rivolse a un ministro protestante. Subito dopo tutta quella famiglia scelse di diventare protestante e dopo qualche tempo tutta la cittadina divenne protestante. Allora mi chiedo: a quale scopo rifiutare un cristiano che viene da te con una richiesta?
*
Per la cronaca, oggi in Giappone circa due matrimoni su tre sono prima registrati con effetti civili e poi celebrati e festeggiati con una ritualità e con un’ambientazione che simulano quelle di un matrimonio in una chiesa cristiana, talora con un sacerdote cattolico a benedire gli sposi.

     

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