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Marco Politi:La guerre interne dans l'Eglise catholique
par Jean Kinzler 2016-11-23 15:38:21
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Papa Francesco ha chiuso la Porta Santa, ma il suo messaggio è accompagnato dal brontolio di una crisi sotterranea. Una guerra civile è in corso nella Chiesa. Uno scontro che tocca l’autorità del pontefice e il suo programma riformatore. Sono in gioco visioni opposte sul ruolo della Chiesa, il “peccato”, la salvezza delle anime. E come in tutte le guerre civili il conflitto non contempla compromessi.

Quattro cardinali hanno scelto questi giorni per mettere direttamente sotto accusa la teologia di Francesco e il suo documento postsinodale Amoris Laetitia (che apre la strada alla comunione dei divorziati risposati). I porporati imputano a Bergoglio di avere seminato tra i fedeli “incertezza, confusione e smarrimento” e chiedono di “fare chiarezza” sul documento. Alla lettera sono allegati, nello stile delle contestazioni teologiche, i cosiddetti Dubia: cioè “domande su questioni controverse”. Con un gesto, che ha il sapore di una sfida, la lettera è stata inviata “per conoscenza” anche al guardiano ufficiale dell’ortodossia, il cardinale Gerhard Mueller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede.




E’ un evento assolutamente inedito nella storia moderna del papato. E la prima cosa che colpisce è il silenzio imbarazzato delle alte gerarchie ecclesiastiche. Non un cardinale ha controbattuto pubblicamente le loro tesi, non un presidente di conferenza episcopale, non il dirigente di qualche grande associazione cattolica. E dire che, prendendo di petto il ruolo della coscienza, di cui parla Francesco, i quattro porporati affermano che in tal caso si rischia di arrivare al punto in cui diventano ipotizzabili “casi adulterio virtuoso, omicidio legale e spergiuro obbligatorio”.

Due dei porporati sono esponenti di Curia: il tedesco Walter Brandmueller, già presidente del pontificio Comitato di scienze storiche, e l’americano Raymond Burke, già presidente del tribunale della Segnatura apostolica. E due sono arcivescovi emeriti di grandi diocesi: Carlo Caffarra, caro a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e fino al 2015 alla guida di Bologna, e Joachim Meisner, un intimo di papa Ratzinger, fino al 2014 a capo della diocesi di Colonia.

Liquidare la loro lettera – a cui Francesco ha risposto indirettamente in un’intervista ad Avvenire , denunciando un “certo legalismo che può essere ideologico” – come il sussulto di quattro “ultraconservatori” significa non comprendere lo scontro sotterraneo, che si è andato sviluppando nella Chiesa cattolica nell’ultimo biennio. I quattro sono la punta di un iceberg, che si va allargando e diffondendo. Parlano anche per molti che non si espongono.

Per anni i media non hanno compreso la profondità del movimento anti-Obama, che ha portato l’8 novembre alla sconfitta della sua politica. Oggi rischiano di ripetere lo stesso errore con Francesco. Abbacinati dal suo carisma e dal consenso planetario di cui gode anche tra agnostici e non credenti, molti rimuovono la sistematica escalation di quanti tra il clero, gli episcopati, il collegio cardinalizio contestano la teologia di misericordia del pontefice.

Tra i due Sinodi c’è stato uno spostamento di accento fondamentale. Se nei passati decenni, nello scontro tra riformatori e conservatori, il pontefice rimaneva “arbitro” per la maggioranza della gerarchia ecclesiastica. Oggi, invece, il Papa è diventato parte in causa. Basta leggere l’ultima intervista del cardinale Burke: l’Amoris Laetitia, afferma, “non è Magistero perché contiene serie ambiguità che confondono i fedeli e li possono indurre all’errore e al peccato grave. Un documento che presenti questi difetti non può far parte dell’insegnamento perenne della Chiesa”.

In due anni c’è stato un crescendo di azioni di dissenso. Prima del Sinodo 2014 cinque cardinali scrissero un libro in difesa della dottrina tradizionale del matrimonio. Poi intervennero con un altro libro 11 porporati di ogni parte del mondo, fra cui personalità importanti, riconosciute tra il clero e l’episcopato. Intanto quasi 800mila cattolici, fra cui 100 vescovi, firmavano una petizione al Papa per bloccare le innovazioni. A Sinodo 2015 iniziato, 13 cardinali scrissero a Bergoglio mettendo in questione la regolarità della direzione dell’assemblea.

Un movimento sistematico di contestazione a cui il fronte riformatore ha opposto solo timidezza. E infatti – benché molti vogliano dimenticarlo – nelle votazioni al Sinodo sulla Famiglia del 2015 sono state rigettate le tesi di una via penitenziale, che riconoscesse apertamente la possibilità della comunione ai divorziati risposati. La maggioranza tradizionalista di questo parlamento mondiale dei vescovi ha detto “no”. Nel frattempo è sorta una rete di cardinali, vescovi, preti, teologi e laici impegnati, firmatari di una “Dichiarazione di fedeltà al magistero immutabile della Chiesa sul matrimonio”. Successivamente 45 teologi hanno scritto (in forma anonima) al collegio cardinalizio, insinuando che certe interpretazioni di Amoris Laetitia potrebbero essere “eretiche”.

Il movimento anti-Bergoglio lavora sul tempo. Negli Stati Uniti l’escalation sottovalutata contro Obama ha portato alla sconfitta dei Democratici. Nella Chiesa cattolica la posta in gioco è il futuro conclave. Oggi lo storico della Chiesa Alberto Melloni parla di “isolamento” del pontefice. E Andrea Riccardi, storico anche lui, spiega che mai nel Novecento un pontefice ha trovato tanta opposizione tra gli episcopati e il clero.

Nella guerra civile in corso nella Chiesa l’obiettivo è il dopo-Francesco: non dovrà arrivare sul trono papale un uomo che porti a sviluppo le riforme iniziate.
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Le Pape a fermé la Porte Sainte , mais son message est accompagné par le grondement d'une crise souterraine . Une guerre civile qui se passe dans l'Église. Un affrontement qui touche l'autorité du pape etson programme de réforme. Ils sont à des vues prenantes opposées sur le rôle de l'Eglise, le «péché», le salut des âmes. Et comme dans toutesguerres civiles, le conflit ne prévoit pas de compromis .

Quatre cardinaux ont choisi ces jours -ci à mettre directement accusé la théologie de Francis et son document post-synodal Amoris Laetitia (qui ouvre la voie à la communion par divorcés remariés ). Les cardinaux attribuent à Bergoglio ont semé parmi les fidèles "incertitude, de confusion et d' égarement" et demander à "faire la lumière" sur le document. Ils sont attachés à la lettre, dans le style des disputes théologiques, que l' on appelle Dubia : ". Des questions sur des questions controversées" , à savoir Avec une vague, qui a la saveur d'un défi, la lettre a été envoyée "pour information" aussi le gardien de l' orthodoxie officielle , le cardinal Gerhard Müller , Préfet de la Congrégation pour la Doctrine de la Foi.




Et «un événement absolument sans précédent dans l'histoire moderne de la papauté. Et la première chose qui vous frappe est le silence embarrassé des hiérarchies ecclésiastiques. Pas cardinal a publiquement contré leur argumentation, pas un président de la conférence épiscopale, pas le gestionnaire d'un grand Association catholique. Et dire que, en prenant la tête sur le rôle de la conscience, mentionnée par Francis, les quatre cardinaux disent que dans ce cas , vous êtes susceptible d'arriver au point où ils deviennent des «cas vertueux d'adultère, assassiner juridique et parjure obligatoire» concevables .

Deux des cardinaux sont membres de la Curie: l'Allemand Walter Brandmueller , ancien président du Comité pontifical des sciences historiques, et l'Américain Raymond Burke , ancien président du tribunal de la Signature apostolique. Et deux sont archevêques de grands diocèses retraite: Carlo Caffara , cher à Jean - Paul II et Benoît XVI et jusqu'à 2015 au guide de Bologne et Joachim Meisner , un intime du pape Ratzinger, jusqu'en 2014 à la tête du diocèse de Cologne.

Liquider leur lettre - à laquelle Francis a indirectement répondu dans une interview à Avvenire , dénonçant un "certain légalisme qui peut être idéologiquement» - comme la secousse quatre «ultra-conservateur» est de se méprendre sur le choc souterrain, qui se développe dans Église catholique au cours des deux dernières années. Les quatre sont le sommet de l'iceberg , qui se creuse et se propager. Ils parlent aussi pour beaucoup de ceux qui ne s'exposent .

Pendant des années , les médias ont pas compris la profondeur du mouvement anti-Obama , qui introduit le 8 Novembre à la défaite de sa politique . Maintenant susceptibles de répéter la même erreur avec Francis. Ebloui par son charisme et le consensus planétaire qui s'étend également entre les agnostiques et les non-croyants , beaucoup supprimer l'escalade systématique de ceux qui , parmi le clergé, les évêques, le collège des cardinaux contester la théologie de la miséricorde du pape.

Entre les deux synodes il y avait un changement fondamental dans l' accent . Si au cours des dernières décennies, dans l'affrontement entre les réformateurs et les conservateurs , le pontife est resté «arbitre» pour la majorité de la hiérarchie de l' église. Aujourd'hui, cependant, le pape est devenu partie à l'affaire . Il suffit de lire la dernière interview du cardinal Burke: l ' Amoris Laetitia dit, "il est pas le Magisterium , car il contient de graves ambiguïtés qui confondent les fidèles et ils peuvent induire à l' erreur et le péché grave . Un document présentant ces défauts ne peut pas être l' enseignement pérenne de l'Église ».

En deux ans , il y a eu un crescendo d'actions dissidentes . Avant 2014 Synode cinq cardinal a écrit un livre dans la défense de l'enseignement traditionnel sur le mariage . Ensuite , ils sont intervenus avec un autre livre 11 cardinaux de partout dans le monde, y compris des personnalités importantes, reconnues parmi le clergé et l' épiscopat. Pendant ce temps, près de 800 mille catholiques, dont 100 évêques ont signé une pétition au pape pour bloquer l' innovation . Un synode a commencé en 2015, 13 cardinaux ont écrit à Bergoglio remettre en cause la régularité de la gestion réunion.

Un mouvement systématique d'un différend auquel le réformateur avant opposé que la timidité. Et en fait - bien que beaucoup de désir d'oublier - dans le vote au Synode sur la famille en 2015 ont été rejetées les thèses d'une voie de la pénitence, qui a reconnu ouvertement la possibilité de communion pour les divorcés remariés. La majorité traditionnelle de ce parlement mondial des évêques a dit «non». En attendant , il se pose un réseau de cardinaux, évêques, prêtres, théologiens et laïcs impliqués, signataires d'une " Déclaration de fidélité à l'enseignement immuable de l'Eglise sur le mariage ." Par la suite 45 théologiens ont écrit (anonyme) au Collège des cardinaux, ce qui suggère que certaines interprétations de Amoris Laetitia pourraient être «hérétique» .

Le mouvement anti-Bergoglio travaille à temps . Dans l'escalade américaine contre Obama a sous - estimé a conduit à la défaite des démocrates. Dans l'Église catholique est en jeu est le conclave avenir . Aujourd'hui , l'historien de l' Eglise Alberto Melloni parle de « l' isolement» du pape . Et Andrea Riccardi , historien , il dit que jamais au XXe siècle un pontife a trouvé tant d' opposition entre les évêques et le clergé.

Dans la guerre civile en cours dans les buts de l' Église est l'après-Francis : ne sera pas monter sur le trône pontifical un homme qui mènera à l'élaboration des réformes engagées.


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