l'Instrumentum laboris ni même à une quelconque interprétation sur un paragraphe complexe et si plein de subtilités:
123. Per affrontare la tematica suddetta, c’è un comune accordo sulla ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale, sotto l’autorità del Vescovo, per i fedeli divorziati risposati civilmente, che si trovano in situazione di convivenza irreversibile. In riferimento a Familiaris Consortio 84, si suggerisce un percorso di presa di coscienza del fallimento e delle ferite da esso prodotte, con pentimento, verifica dell’eventuale nullità del matrimonio, impegno alla comunione spirituale e decisione di vivere in continenza.
Altri, per via penitenziale intendono un processo di chiarificazione e di nuovo orientamento, dopo il fallimento vissuto, accompagnato da un presbitero a ciò deputato. Questo processo dovrebbe condurre l’interessato a un giudizio onesto sulla propria condizione, in cui anche lo stesso presbitero possa maturare una sua valutazione per poter far uso della potestà di legare e di sciogliere in modo adeguato alla situazione.
In ordine all’approfondimento circa la situazione oggettiva di peccato e l’imputabilità morale, alcuni suggeriscono di tenere in considerazione la Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica circa la recezione della Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati della Congregazione per la Dottrina della Fede (14 settembre 1994) e la Dichiarazione circa l’ammissibilità alla santa Comunione dei divorziati risposati del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (24 giugno 2000).
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